La perla delle Cinque Terre, un’angolo di paradiso cantato da Dante
e dal Petrarca, arrampicato lungo il torrente Vernazzola e nascosto a
chi proviene dal mare da uno sperone roccioso alla sommità del quale si
innalza come una sentinella a protezione dell’abitato il "Belforte",
un imponente bastione con torre cilindrica.
I Romani intorno al 177 a.C. l’hanno chiamata "Hibernacula",
ossia stazione marittima, infatti è l’unico porto naturale delle
Cinque Terre.
Un paese di navigatori e viticultori, gente con la faccia bruciata
dal sole che ama ritrovarsi sulla piazza della chiesa parrocchiale
dedicata a Santa Margherita di Antiochia, un mirabile esempio di stile
gotico-ligure, costruita nel 1318.
Nel medioevo fu possesso dei Signori Da Passano e sviluppò notevoli
attività marinare. Nel 1182 partecipò al fianco dei Genovesi nelle
lotte contro Pisa. Nel 1211 passò alla Repubblica di Genova insieme a
Corniglia, ottenendo il privilegio di eleggere un proprio rappresentante
nel Senato della Repubblica.
E’ per questo motivo che i miei antenati, per ragioni
principalmente legate al commercio, si sono spostati a Genova e lungo
tutta la Liguria.